Rendersi liberi e guadagnare con un blog di viaggio è l’obiettivo che molti novizie travel bloggers si prefiggono di raggiungere, ma questo obiettivo di cui tanto si parla, chi si vanta salvo poi non spiegare “come”, è realistico? E’ davvero possibile guadagnare, abbastanza per viverci oppure ha più senso focalizzarsi su metodi distinti e più semplici giusto per sostenere le spese di viaggio?
Bloggare è una ottima tecnica per mantenere un diario di viaggio personale, per rimanere in contatto con amici, famiglia, raccontare le proprie avventure, aggiornare ma se l’obiettivo principe è fare soldi e fare diventare questo hobby una sorta di professione allora le considerazioni da fare, su cui lavorare ed investire il tempo, vanno ben oltre il mero aggiornamento dei tuoi spostamenti e racconti di viaggio.
Ho scritto sul come capire se il blog è lo strumento giusto in relazione agli obiettivi, ho anche scritto sul fatto che vivere del blog (come di scrittura di viaggi in generale) non è un percorso semplice, fattibile ma lontano dalla semplicità, quindi attenti a non farvi ingannare dalla velocità con cui si può dar vita ad un blog, quello è il primo passo verso un lavoro a tempo pieno e a reddito 0. Per un bel pò.
Piuttosto che partire con l’idea, “Voglio fare i soldi con il mio blog,” sarebbe meglio cominciare con una affermazione più sensata e realistica “ho intenzione di usare il mio blog per generare traffico e commercializzare qualcosa” (che siano le tue competenze, le tue abilità, il tuo ebook, i tuoi oggetti fatti a meno…e via dicendo).
Il content marketing (contenuti di qualità, informativi, di nicchia mirata) è un ottimo modo per creare contatti mirati e convertirli in vendite. Ogni azienda dovrebbe avere un blog, ma non ogni blog è un business.
Un blog non è un business
Scusa puoi ripetere? Si certo, un blog NON è un business di per sè.
Molti neofiti bloggers credono che si possa aprire un blog, scrivere di qualcosa, mettere dei banner qui e li, aspettare che Google AdsSnse registri cifre da capogiro, oppure di incassare i ricavi derivanti dai programmi di affiliazione, o che qualcuno acquisti quel qualcosa e zackkete, soldi in banca, oppure che le aziende facciano a pugni per avere uno spazio nel tuo sito, oppure che il tuo ebook venga venduto alla pari del bestsellers dell’anno.
No. Semplice e chiaro. Non funziona così. Un blog non è un business è uno strumento per crearne uno, che è diverso!
Un blog è un modo fantastico per generare traffico mirato motori di ricerca per un prodotto o servizio che hai da vendere. Il problema è che la maggior parte dei blogger non ha qualcosa di unico o di valore da vendere.
E ‘possibile creare un blog di viaggi generale e guadagnare un reddito decente dalla pubblicità, guest post sponsorizzati e tour sponsorizzati (blog tours chiamateli come volete), tuttavia per avere questo è necessario un pubblico considerevole.
La concorrenza si intensifica in ogni settore, compresi i viaggi, ottenere visibilità non è facile, a maggior ragione se darai vita a uno dei tanti blog che mi dice dove dormire, dove mangiare, come fare il check, come andare in aeroporto. Ci sono centinaia di blogs di questo tipo e, a dire il vero, con il viaggio non hanno molto a che fare (posso scrivere come arrivare dall’aeroporto di Tokio pur senza esservi andata).
Quindi serve visibilità, e questa si ottiene con il tempo e un lavoro editoriale ben fatto ed unico, serve autorità.
Ma su questo scriverò un post a parte.
In questo post desidero invece sondare alcuni metodi che ho provati in prima persona, a blog già avviato per avere dei risultati più credibili e sensati, sui quali mi va di dire la mia.
Voglio premettere una cosa, parliamo di un blog con 3 anni di vita, più di 35.000 accessi unici al mese, più di 70.000 pagine viste, più di 8000 fans su facebook e più di 2500 followes su twitter, più di 800 cerchie in google plus.
Questo non per fare la bella ai tuoi occhi
Questi sono numeri ok, ma neanche tantissimi, diciamo che sono accettabili per provare diversi metodi di guadagno.
La mia ricerca continua ma per ora i risultati ottenuti sono interessanti.
Per te una selezione dei metodi per guadagnare con un blog. Pronti? Let’s get started!
Metodi per guadagnare con un blog – La (a volte dura) verità
Google AdSense
Come funziona
Si guadagna per click sul banner o il link testuale sul sito. Generalmente si parla di pochi centesimi per click. Per un blog con i numeri di cui sopra, senza intasare le pagine di banners ed annunci, i guadagni si aggirano tra i 30 e i 50 euro al mese (rari casi di più).
Consideriamo uno scenario migliore.
Immagina un blog di successo fenomenale con 10.000 pagine viste al giorno, ipotizziamo un 1% click through rate (CTR) e una media di 30 centesimi per click, 10.000 pagine viste ogni giorno generano circa 30 euro al giorno, ovvero 900 euro al mese che è una discreta quantità di denaro per i viaggiatori frugali.
Ma ALT! Non ti entusiasmare troppo, ti ho già detto che per ottenere un traffico del genere devi essere il TOP blogger e forse non dovresti neanche scrivere in italiano.
Traffico alto, costante, massiccia quantità di lavoro che probabilmente richiederà un paio di anni per arrivare a quella fase, sforzo a tempo pieno, certezza di riuscirci bassa.
Nota bene – Della serie non è tutto oro quello che luccica, ricorda che ogni volta che qualcuno clicca sul banner AdSense sta approdando su altri siti lasciando il tuo. Good or bad?
Scrivere eBooks
Entriamo nel vivo del blogging e dei metodi più concreti per guadagnare.
Molti blogger sperano di guadagnare molto dalla vendita dei propri ebooks, mettiamo il caso vendi un ebook a €10 e ne vendi 50 in un mese hai guadagnato €500.
Non tantissimo ma non male, la matematica suona bene, ma è davvero così semplice?
Ovvio no.
La verità è che molti ebboks sono già stati scritti, o che online le informazioni che tu vuoi vendere si trovano gratuitamente, che bisogno vuoi sopperire? A che domande vuoi rispondere? Perchè la gente dovrebbe comprare il tuo ebook?
E qui tornano i discorsi di cui su prima: serve un pubblico fedele e che crede in te, serve una domanda alla tua offerta e, ovvio, servono i NUMERI!
Non è impossibile guadagnare con un singolo ebook, ma per la stragrande maggioranza dei blogger di viaggio è molto improbabile, bisogna continuare ad ingegnarsi su altri progetti, orientarsi su più fronti.
Programmi di affiliazione
È possibile promuovere e vendere prodotti e servizi di altre società e guadagnare in percentuale.
Come funziona
Il funzionamento dell’affiiliazione è semplice. Tu promuovi un servizio, metti un link con un codice tracciabile e chiunque acquisti il servizio da te promosso (che si riconosce perchè la url è univoca) allora tu guadagni una percentuale. Il fornitore del servizio riconosce una commissione.
Quindi riempiamo il blog di links e banner di tutti i tipi? NO, o almeno spero di no.
La scelta della società con cui collaborare deve essere attenta e pensata, stai consigliando a chi ti segue di investire i propri soldi in qualcosa in cui tu per primo devi credere.
Se io ritengo che il sito di viaggi tal dei tali sia una fregatura possono pure propormi il 50% di ricavi sulla spesa ma so che il lettore che crede nel mio consiglio e poi riscontra dei problemi ci penserà 3 volte prima di ricredere in qualcosa che suggerisco ed in me in linea generale. Perdo di credibilità per una manciata di euro. Non vale la pena!
Quindi si all’affiliazione solo se: in linea con il tuo blog e la tua nicchia, con aziende in cui credi.
Alcuni programmi di affiliazione
Come scegliere il giusto programma di affiliazione: www.revenews.com
Affiliazione con Zanox: www.zanox.com
Affiliazione con Amazon: https://affiliate-program.amazon.com/
Google Affiliate Network: www.google.com/ads/affiliatenetwork
Tradedoubler: http://www.tradedoubler.com/it-it/
Guest Posts e links sponsorizzati
Veloce e “semi” indolore ma anche pericoloso, chiamato Guest Post ovvero post sponsorizzato.
Come funziona
Una azienda ti contatta, vuole contribuire al tuo blog fornendo contenuto ottimizzato ed in tema con il tuo, il tutto in cambio di un link nel testo e di soldi.
L’ho fatto un paio di volte nel passato, soldi facili ma a parte il fatto che questo va contro le linee guida di Google, un altro problema con questi links a pagamento è la qualità dei contenuti forniti.
Queste aziende di intermediazione spesse volte non si preoccupano del tuo sito o del suo contenuto (credo che neanche leggano un post, interessano altre cose), quello che vogliono è solo il link al minor prezzo possibile.
Per risparmiare negoziano con te ed assoldano copywriter esterni che per qualche decina di euro scriva un post su luoghi o destinazioni che non conoscono. Cosa ne esce? Un post di quelli che ti vergogni a condividere ma ben pagato.
Qualità scarsa, un centinaia di euro, e la possibilità che presto chi ti segue si accorga che quello che crede che sia un post genuino in verità non solo non è scritto da te ma che ti pagano per raccontare di cose di dubbio interesse e scritte male.
Quindi alto rischio penalizzazione e bassa qualità Tutto per una manciata di euro. Vale la pena? A te la risposta.
Press Trips, o Blog tours che dir si voglia
Come è brutto questo appellativo “blog tour” forse è la parola tour che non mi piace, ma io sono una freestyle, come dicono i miei amici, e tutto ciò che è organizzato dalla mattina alla sera e i tour de force sono qualcosa di molto lontano da me.
Ma così li chiamano e così li chiamerò anche io, anche perchè il funzionamento è tale e quale a quello di un tour organizzato (i backpackers rabbrividiscono di fronte a questa possibilità, la morte del viaggio!).
Come funziona
Un Ente del Turismo, organizza un evento o una struttura ricettiva, invita i bloggers come opinion leaders (SERVONO NUMERI oh yes!), chi ha un alto potere di influenza ed autorità è privilegiato rispetto il seppur bravo blogger che purtroppo di autorità ne ha molto poca.
Generalmente durano qualche giorno. Tutto spesato. Nei casi fortunati pagano qualcosa. Un programma prestabilito così che tu possa scoprire la destinazione e poi scriverne.
Ok, tutto chiaro (alles klar) MA, c’è un ma grande quanto una casa.
Cosa se la destinazione per te è brutta? Non ti piace? Se non hai nulla da scrivere perchè non la trovi di interesse o poco in linea con il tuo target e i tuoi argomenti?
Poco importa, qui devi scrivere, devi condividere, devi trovare il bello dove il bello non c’è, devi suonare entusiasta pure laddove tutto hai tranne che il desiderio di invitare a scoprire quel dato posto.
Ammetto di averne fatto uno, perchè è giusto capire come funzionano queste cose, ma gli inglesi direbbero “it’s not my cup of tea” (non è la tazza di tea che mi piace).
Sicuramente un mezzo interessante per promuovere le destinazioni, quindi sostengo queste attività pur riconoscendo che non fanno per me, ma il guadagno non è sufficiente per vivere a meno che non ci si sacrifichi a muoversi in continuazione e correre e scappare ogni 4 giorni.
In tutta onestà credo che dopo aver viaggiato per il mondo non si abbiano davvero queste fantasie, il senso del viaggio è molto molto diverso se lo si inizia a vivere così e si rischia di snaturarlo.
Da viaggiatore passi a una figura che viene pagata per promuovere destinazioni, che è sicuramente una professione nobile, ma molto lontana dal viaggio in quanto processo di scoperta ed avventura (questa manca del tutto). In tutto ciò aggiungi che non vieni pagato migliaia di euro ma qualche centinaio, quanti press trips devi fare in un mese per pagare l’affitto di casa?
Sveglia! Se sei uno dei top travel blogger? Qualcosa la saprai pur fare … Vendi le tue competenze
Lungi da me lo scoraggiare gli aspiranti travel blogger. Ci sono e sempre ci saranno nuovi modi per fare soldi online, allo stesso tempo la concorrenza continuerà inoltre ad aumentare, tradotto in parole povere: tutto diventa ancora più difficile soprattutto i tempi si dilatano.
Avere un blog di successo richiede una massiccia quantità di sforzo. Scrivere posts è solo una piccola parte del lavoro svolto, si deve imparare a padroneggiare:
- Software per ritoccare le foto
- Conoscere i vari CMS
- Capire di SEO (Search Engine Optimization)
- Creare un solido networking online e offline
- Imparare ad utilizzare i social media – Twitter, Google Plus, Facebook, Pinterest
- Scrittura (possibilmente scrivere bene e con frequenza. Meglio meno ma bene che tanto e male)
- Utilizzare strumenti di email marketing
Se si viaggia a tempo pieno può essere molto difficile tenere il passo con tutto questo lavoro. Questo è il motivo per cui molti viaggiatori a lungo termine delegano l’attività di blogging ai tempi morti, il tempo che si perde dietro il tuo progetto potrebbe portarti a non godere della destinazione se stai sempre in un bar a lavorare su un computer.
Quello che un Blogger di viaggio (e non) dovrebbe fare
Circa il 95% dei blog viene presto abbandonato, un dato statistico che non mi sorprende affatto soprattutto se si crea un blog sperando di ricavare delle entrate in breve tempo.
Ma attenzione attenzione, qui arriva quello che un blogger secondo me dovrebbe fare, in concerto con le soluzioni di cui su, lavorare come freelance oppure creare un proprio business fatto di competenze, serietà, collaborazioni durature. Insomma vender”si” per quello che si sa fare e creare una propria attività di cui il blog è uno strumento per farsi conoscere, il tuo bigliettino da visita.
Il blogger è prevalentemente un Freelance
Se il tuo obiettivo primario è quello di generare reddito online la soluzione più sensata è vendere online dei servizi o dei prodotti.
Dovrai lavorare a ore o per progetto, ma il lavoro è affidabile ed il reddito è generalmente immediato.
Alcuni esempi di questi tipi di servizi sono lo sviluppo di WordPress, lo sviluppo di smart phone app, servizi di ottimizzazione dei motori di ricerca, scrittura di contenuti, graphic design, ecc.
Semplicemente spulciando su siti come oDesk.com o Elance.com potrai farti una idea su che tipologia di lavori le aziende stanno assumendo personale esterno e temporaneo. Hai esperienza in qualcosa di questo?
ti ricordo che se hai raggiunto dei buoni risultati con il tuo blog, puoi sempre usarlo come case history e hai dei risultati concreti e misurabili.
Invece di spendere il tuo tempo scrivendo su un blog con la vaga speranza di generare ricavi pubblicitari o solo dalla vendita di ebook, concentrati sui servizi che puoi offrire e sulle tue competenze. Chi segue il tuo blog si fida e se sei un bravo grafico, non è difficile che un tuo fan che ha bisogno di una figura professionale come la tua ti contatti per un preventivo.
Fare dei viaggi un business
Vuoi davvero guadagnare nel settore dei viaggi? Vuoi davvero avviare un vero e proprio business?
Si, bene.
Allora poniti queste domande, serviranno a dare un orientamento al tuo progetto e quindi realizzarlo concretamente:
- Quali problemi posso risolvere?
- Quali informazioni o servizi i turisti vogliono per una determinata città?
- Che cosa avrebbe attirato alberghi, aziende turistiche o ristoranti per fare pubblicità?
- Quali informazioni e servizi sarebbero utili per i viaggiatori a lungo termine?
- C’è un prodotto o un servizio di viaggio che si potrebbe sviluppare e che ancora non esiste?
- Quali problemi si incontrano in viaggio? C’è qualcosa online volto a risolvere questo problema?
- TravelFish.org è un ottimo esempio, guide turistiche di alta qualità per il Sud-Est asiatico, un brand solido, molti contenuti gratuiti, un forum attivo ed aggiornato, qualcosa per cui i viaggiatori sono disposti a pagare.
- WanderingEarl.com o Berlinandout.com o Legalnomads.com hanno iniziato a vendere visite guidate e con tagli molto particolari ed affini alle loro conoscenze. Questi sono buoni esempi su come utilizzare un blog per generare interesse e fornire un servizio reale.
Ok, grazie Giulia, ma come ci arrivo a questo punto?
Prego di niente, a questa domanda rispondo nella maniera più semplice ed immediata, queste regole valgono per il blogging in generale e non solo travel:
- Buon design che dia al blog un aspetto professionale
- Pubblica regolarmente contenuti ottimizzati con titoli accattivanti
- Scrivi grandi contenuti che la gente vuole condividere, racconta storie significative, non basta documentare le esperienze positive e negative, peggio ancora per favore non fare il riassunto delle elementari tipo resoconto (siamo andati qui, e poi li, e poi splash nel mare che bello, PLEASE!)
- Includi tante immagini con tag e descrizioni correttamente etichettati
- Scrivi decine di guest post per altri blog di viaggio popolari
- Dedica molte ore ogni settimana alla costruzione del network social
- Condividi il contenuto di altri blogger di viaggio, comunica con loro, fatti conoscere
- Commenta i blog della tua nicchia
- Fai rete con altri blogger di viaggio
- Partecipa a conferenze e meetup con i blogger di viaggio
- Crea podcast e/o video per raggiungere un pubblico più ampio
Fai tutto questo in maniera regolare e fallo perchè ti piace davvero. La ragione per cui la maggior parte dei blogger rinuncia è perché i risultati tardano ad arrivare. Se sei disposto a dedicare tanto tempo a questa attività potrai ottenere buoni risultati. Solo, non credere che sia veloce o facile ma soprattutto non credere che il reddito sarà passivo (lavori per un anno e poi tutto diventa automatico).
A mio parere il blog deve essere visto come uno strumento per dare il via ad un business che risolve i problemi reali, vendere un prodotto utile o lavorare come freelance offrendo il proprio aiuto.
Mia madre dice che i soldi non calano dal cielo. E ha ragione. Lei ha sempre ragione.
Nota
Il travel blogger di professione non è esclusivamente quello che viaggia gratis o è pagato per viaggiare. Quella è una delle tante sfaccettature. Il travel blogger è uno che viaggia e scrive su un blog. Quindi apri la tua mente, lasciati ispirare e ricordati che un blog di viaggi va ben oltre questa possibilità, che non è l’unica nè la migliore.
Ciao Giulia, in effetti l’impressione che si ha è che la gente cerchi una sorta di gioco che li faccia ricchi e possibilmente subito!…..i fancazzisti di questa generazione adesso stanno cercando di valutare queste attività, ecco, la parola descrive molto bene…fare, essere attivi, muoversi, impegnarsi…creare attività. Io faccio tutt’altro mestiere sono un grafico illustratore che lavora on line con un discretissimo successo, ma alla fine un lavoro è un lavoro e bisogna lavorare! Faccio fatica anch’io a spiegare ai vari fancazzisti che un lavoro si fa in un modo solo:
lavorando!!!!
Ti auguro tutto il bene del mondo e ti ringrazio per ribadire che, come dice tua mamma: i soldi non cadono dal cielo!
Toni
Ciao Toni, lo hai spiegato molto bene: lavorare.
Ma sai, è facile lasciarsi affascinare da questo nuovo mondo che forse per la sua “non fisicità” e anche le varie storie che a volte puntano più sul “dove si sta vivendo” che il come si è arrivati a quel punto.
A volte smonto chi mi scrive che vuole la risposta per diventare Seo specialist velocemente (si perchè non basta il diventarlo ma lo si vuole fare velocemente), chiaro che il punto di partenza di queste persone è già quello pià sbagliato!
In bocca al lupo anche a te!
CIAO
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