Al momento stai visualizzando Artisti di strada, quando la musica diventa il collante tra culture e generazioni
dario rossi

Lo incontro ad Alexander Platz. Simpatico e dall’accento romanesco.
Una scatola di scarpe con su scritto Danke Schön (grazie), è piena di monetine, anche qualche banconota.
Pentole, padelle, lamiere. No, non è un cuoco. Dario suona. E come suona.

Ore 17, Alexander Platz di una Berlino d’agosto bella come non mai, un enorme circo si è impossessato della grande e particolarmente brutta piazza, ma lui è li, in un angolo sulla destra a stringere mani e ricevere complimenti da decine di sconosciuti.
Mi metto in fila per salutarlo e conoscerlo, ancora non sapevo che da li a due minuti dopo sarei diventata la sua ombra per i successivi tre giorni.

Niente da fare infatti quel venerdì sera, nessun impegno nè qualche amico da incontrare, decido così di seguirlo a Warschauer Straße, in quella faccia divertente con la barba e il suo continuo e sincero “grazie di cuore”  trovo una persona che mi intriga e di cui voglio sapere di più, la sua vita mi interessa e la sua libertà mi affascina.

NOME: DARIO ROSSI
ETA: 25
PROFESSIONE: Professore di batteria e percussionista di strada

dario rossi
Dario Rossi a Mauer Park

Dario è un artista di strada (busker in inglese) ovvero un artista che si esibisce gratuitamente su suolo pubblico il cui compito è intrattenere i turisti e i passanti per le piazze e le strade. Chi suona, chi fa la statua, chi gioca con il fuoco, chi canta.
A Berlino la musica continua a farla da padrone e Dario, non avevo dubbi dal primo momento che l’ho ascoltato, lì avrebbe riscosso un successo notevole.
Troppo sperimentale per Paesi dove i battiti sulle lamiere vengono reputati rumori, ma abbastanza per una città che su questa arte ci fa dei festivals.

Ma questo post non vuole essere su Dario, lui ve lo faccio ascoltare nel video a fine post, ma su quello che è successo durante le tre giornate in cui gli sono stata letteralmente alle calcagna e ciò che mi ha regalato in queste 72 ore di tampinamento instancabile.

Warschauer Straße – Berlino

TUM TUM TUM… bocca aperta a 30 secondi dopo che lo vedo in azione. Ci vogliono meno di 60 secondi per vedere 10 e poi 20 e poi 40 persone ferme ad ascoltare quello che quelle padelle toccate con due bastoni di legno possono produrre. Lui è concentratissimo, i piedi dei passanti, ormai incollati ed ipnotizzati dalla complessa mistura di suoni, cominciano a battere per terra, le mani ad acclamare questo giovane che, con un set di batterie che neanche Wanna Marchi poteva vendere tutte insieme, cattura orecchia e occhi.

Gli artisti che sul ponte suonavano, interrompono le loro performances e corrono al cospetto del fantasioso delle percussioni.
I CAN’T BELIEVE IT!, dice il pittore francese accanto a me. Pensavo fossero 4 persone a suonare tutte insieme, mi dice il chitarrista italiano anche lui li per suonare.
La folla aumenta in maniera spropositata. E aveva cominciato da appena 4 minuti.

STOP! La POLIZEI dopo averlo ascoltato per un minuto quasi fosse indecisa se farlo smettere o meno, con rammarico per dover fare il proprio lavoro, lo ferma. Non può suonare li ma deve spostarsi.

LA MUSICA, LA MUSICA grida un ragazzo gettando le braccia al cielo invocando alla libertà di ballare.
NOOOOO, BUUUUUU gridano le decine di persone attorno.
Nel mentre lui il sole tramonta su Berlino e il cielo si colora di rosa.

berlino tramonto
berlino tramonto

Mi ritrovo senza volerlo al centro di una comunità di musicisti provenienti da tutta Europa per questa stagione di musica nella capitale tedesca.
Un bassista, due batteristi, un chitarrista, un sassofonista e una tromba.
Ormai è buio e loro voglia di suonare ne hanno tanta, strette di mano e presentazioni, assieme decidiamo (si anche io che non c’entravo nulla e di musica ne so poco se non qualche anno di pianoforte) dove piazzarci per continuare a suonare a riparo dalla Polizei.

Si improvvisa una band, nello spiazzale di fronte al Suicide Circus. La musica techno pompa giù da quegli scalini, ma non tutti riescono a scendere quelle scale.
La gente si ferma al cospetto di questo gruppo eterogeneo, che non si conosceva prima di 10 minuti prima, che per “empatia” (come poi mi viene spiegato) improvvisa un concerto durato più di 3 ore.

Si balla e le persone diventano centinaia.
Comincia una ragazza. Piano piano si unisce un altro che tanto entusiasmato con un cappello in mano passa tra la folla raccogliendo monete per la band di giovanissimi.
Si balla sotto le stelle. In una Berlino che non va mai a dormire, il club, può aspettare.

Un venerdì d’agosto cominciato ad Alexander Platz alle 17 si conclude in quello spiazzale di Warschauer Straße alle 3,30 del mattino in compagnia di 6 semi sconosciuti che mi hanno omaggiata di una visione diversa dell’artista, della strada e della purezza e gratuità della musica.

Mossi dalla passione e dalla voglia di condividerla con tutti, la scena che avevo davanti era fatta di condivisione, scambi di birre e passi di danza. Musica che si incarna e si fonde in melodia proveniente da diversi strumenti e diventata collante tra generazioni e culture diverse.

LA MUSICA LA MUSICA! Gridava quel ragazzo lanciando le braccia al cielo e ballando come se questa si fosse impossessata di lui.

AH! Ecco qui Dario in azione…e per seguirlo Dario Rossi Drummer

Giulia Raciti

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